Forse non lo sai, ma la maggior parte della movimentazione delle merci svolta dai carrelli elevatori in realtà, non è seguita da veri esperti.

E sai perché?

Semplicemente, perché tu ti impegni a lavorare H24 nel tuo magazzino facendo l’operatore, e non il gestore della tua flotta di mezzi.

Se vuoi gestire la tua movimentazione interna, diminuendo l’impatto ambientale e aumentare i margini di guadagno, questo messaggio sarà rilevante.

La gestione del tuo magazzino, prevede sempre una catena di spostamenti interni che produce un impatto ambientale notevole, si pensi soltanto ai carrelli elevatori che ogni giorno circolano all’interno del magazzino.

Ti voglio dire questo perché tante delle informazioni che ti vengono proposte sulla gestione dei carrelli elevatori sono messe in piedi con l’unico scopo di vendere un info-prodotto o per provare a trovare una giustificazione razionale perché non riescono a darti i risultati attraverso i prodotti che ti hanno venduto.

E lo farò perché ignorare questa tematica solo perché vengono affrontate in maniera approssimativa è un danno.

I carrelli elevatori, sollevano, spostano, impilano ecc. sono tutte qualità che aiutano enormemente nella crescita delle spedizioni, la gestione del tuo magazzino, e di conseguenza, lo sviluppo della tua azienda.

Tuttavia per sfruttare al meglio questi concetti è necessario attingere alle giuste fonti, cosa che, ahimè, è più difficile del previsto.        

Ecco perché mi sono concentrato su come posso aiutarti a ridurre gli sprechi, evidenziando quali sono le parti principali di un carrello elevatore.

L’obbiettivo è partire dallo spreco e portare l’efficientamento energetico al centro delle tue decisioni. Il concetto di base non è proprio semplice… ma se riesco a fartelo capire, produrrà in maniera automatica, una grande riduzione di CO2, migliorando l’efficienza della tua flotta.

Che tu ci creda o meno: la ricerca e sviluppo è la chiave!!

Ma cerchiamo di capire il motivo.

Una risposta breve potrebbe essere “sono davvero in poche le persone qualificate per parlare di un argomento così vasto”. È per questa ragione che partirò dall’accumulatori tecnologici.

Alla conferenza sul clima, avvenuta a Glasgow (COP26) a novembre 2021, i paesi hanno confermato e condiviso che il pianeta terra è l’unica cosa che abbiamo. È necessario limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi e dobbiamo agire subito.

L’Italia non solo ha partecipato a questo incontro, ma conferma fortemente che aiutare l’ambiente sia oramai diventata una necessità assoluta. Dopo anni dal primo accordo fatto, e varie iniziative lanciate, si cominciano a raccogliere i primi risultati: una piccola riduzione di utilizzo di combustibili fossili consumati, ma nonostante l’impegno non siamo riusciti ad arrivare alla soglia fissata per il 2020.

Visto che l’impegno è stato rinnovato, una valida alternativa è quella di incentivare i mezzi a trazione elettrica con accumulatori tecnologici con ¼ di tecnologia, a parità di utilizzo di mezzi a trazione elettrica equipaggiati con accumulatori standard, svolge il medesimo lavoro ad un costo di esercizio inferiore del 23% e una riduzione della CO2 emessa del 27%, ottimizzando così il ciclo interno.

Partendo con l’obbiettivo “2030” per la riduzione di emissione, mi sono domandato che tipo di differenza ci sono fra i vari tipi di accumulatori. Dopo un periodo di duro lavoro è nata, al nostro interno, la ricerca e sviluppo, per dare una risposta alle esigenze delle flotte di mezzi impiegati in ambito di movimentazione del freddo. Dopo un lungo periodo di ricerca e sviluppo sono emersi dei dati molto significativi e abbiamo capito che quello di cui hai bisogno è semmai incrementare l’utilizzo di sistemi efficienti, nati sotto il segno del cambiamento.

Di solito chi vende il prodotto è un osservatore … ovvero persone che non hanno mai investito del tempo per fare delle prove scientifiche e vedere che tipo di consumo può avere un accumulatore standard da un accumulatore tecnologico ad un accumulatore a litio.

Questi venditori di prodotti si limitano alla vendita del solo prodotto tramite i cataloghi, offerti dai produttori, e si limitano a fornire il prodotto, senza accertarsi della cosa più importante, i consumi energetici.

Non sono io a dirlo e non voglio neanche prendermi tutta la responsabilità di queste affermazioni.

Questo perché, per quanto io sia una persona “che si sporca le mani” non mi ritengo una figura che possa dare consigli esaustivi su questi concetti.

Ecco perché sto facendo il portavoce di Silvano di Giacomi, uno che mastica ogni sfaccettatura del risparmio energetico, di accumulatori piombo acido, da più di 35 anni. Tanto da essere sopranominato “l’innovatore”  

Diminuire l’impatto ambientale, significa abbassare i costi dei consumi mensili di ricarica. Questa opportunità porta un possibile sviluppo sostenibile con un notevole contributo alla durata dei mezzi equipaggiati con i sistemi di accumulatori tecnologici.

Il risultato? Una bolletta più leggera.

I carrelli elevatori ormai sono diventati la giostra dei servizi, essendo l’anello essenziale per mantenere intatta l’economia globale. Adottando l’accumulatore tecnologico con ¼ di tecnologia integrata, l’abbattimento delle emissioni è parte integrante del progetto.  

Sai come intercettare gli sprechi?

Lo spreco si individua solo in maniera analitica: riscontrando gli assorbimenti, ma non a braccia, ma tramite gli strumenti che analizzano i consumi. Solo questo processo ti permette di quantificare l’assorbimento reale. L’assorbimento totale è la somma di energia attiva ed energia reattiva.  Solo a questo punto riscontri quanta energia chiedi, consumi e alla fine paghi.

Una volta identificato il consumo, sei in grado di pianificare i miglioramenti, proprio perché tutto viene tracciato e quantificato.

Solo attraverso i dati riuscirai ad ottenere dati certi, che indentificano la soluzione al vero efficientamento energetico, intercettando gli sprechi.

L’accumulatore tecnologico oltre che aumentare l’efficienza energetica ha anche una durata maggiore rispetto all’accumulatore standard del 20%.

Inoltre, l’accumulatore tecnologico, oltre che una maggiore efficienza energetica ha un consumo di acqua inferiore ridotto rispetto all’accumulatore standard. Questo tipo di situazione nell’intero ciclo di vita riduce il tempo per rabboccare l’acqua, che sembra banale, ma sommato per anni di utilizzo alla fine è anche questo produce efficienza operativa.

La disinformazione incide, se non si affronta…

Questo valorizza un interesse comune. Essendo nel XXI° secolo devi sapere che esistono sistemi di accumulo personalizzato, in funzione delle ore e soprattutto dell’ambiente di lavoro dove impegni i tuoi mezzi.

Un fatto frequente? Un caricabatteria sbilanciato richiede una certa quantità di corrente, con un aumento di tensione diverso in base alla resistenza interna, causando così l’aumento di tensione durante la carica. Questo è riconosciuto come un fenomeno negativo poiché va ad abbassare l’efficienza complessiva dell’accumulatore e la sua durata.

Detto in parole povere, la potenza fornita dal caricabatteria è sbilanciata (in alcuni casi è troppa alta in altri è troppo bassa), e non si allinea alla richiesta.  

L’Efficientamento Energetico è un progetto, che produce un notevole contributo economico associato a un significativo aiuto all’ambiente.

Quindi se dentro di te ti senti di voler cambiare, ti consiglio di farlo subito, in modo da assicurati tutti questi vantaggi il prima possibile.

L’efficienza energetica è una disciplina con la sua complessità, che puoi valutare solo attraverso una valutazione dei consumi.

Se vuoi apprendere le nuove tecniche di valutazione che vengono direttamente da chi ci è passato prima e può trasmetterti delle conoscenze non ancorate al passato, devi assolutamente fissare un appuntamento.

Il team di Stilogistica mette a tua disposizione la possibilità di fissare una consulenza di mezz’ora gratuita.


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